Piccole aziende: tre consigli fondamentali

  • Piccole aziende: tre consigli fondamentali

    Piccole aziende: tre consigli fondamentali

    All’interno della realtà italiana, in misura addirittura maggiore rispetto a molti altri paesi europei e orientali, le PMI (acronimo per piccole e medie imprese) sono particolarmente diffuse. Questo fenomeno è dovuto a una politica nazionale in cui le piccole aziende rivestono una posizione di rilievo nei confronti dell’assetto economico. È risaputo, tuttavia, come la gestione di una società di dimensioni ridotte non sia affatto scontata, motivo per cui il fallimento precoce delle imprese, negli ultimi anni, non rappresenta una rarità. Ma come si può preservare adeguatamente la salute della propria azienda? Ecco tre consigli per proteggerla al meglio.

     

    1 – Curare la pianificazione e il marketing

    Un primo errore, commesso da gran parte degli aspiranti imprenditori, è la mancanza di un’opportuna pianificazione. Quest’ultima tappa, prima di procedere con l’apertura effettiva di un’azienda, è indispensabile: in alcuni casi, e secondo diversi parametri, è obbligatoria per legge. Nonostante tale vincolo bisogna assicurarsi di non tralasciare neppure i fattori facoltativi. Una seconda mancanza frequente è la direzione del marketing, uno dei cardini su cui si basa qualsiasi società di successo. Il mercato offre tanti esempi di marchi noti, a volte dalla qualità discutibile, estremamente popolari solo grazie a un’efficiente strategia pubblicitaria.

     

    2 – Coordinare e differenziare scrupolosamente la gestione generale

    Così come accade per la pianificazione precedente al lancio, un’azienda ha bisogno di essere gestita con estrema precisione anche durante il periodo di attività. Basti ragionare sulle centinaia di mansioni di cui un direttore deve tener conto, per accorgersi di quanto questo compito sia difficoltoso. Una buona mossa potrebbe essere una ripartizione del comando attraverso i membri di un team, ognuno dei quali dovrà tenere sotto controllo un preciso settore. Dovrà comunque trattarsi di una dislocazione parziale, dato che sarà competenza di un sovrintendente generale assicurarsi che tutto vada per il verso giusto. Ogni reparto potrà racchiudere un insieme logico e coerente di contesti, come il controllo dell’eventuale magazzino, l’impostazione dei documenti aziendali e i rapporti diretti con la clientela. In questi casi un software gestionale, per esempio per la fatturazione, sarebbe indubbiamente di grande supporto.

     

    3 – Scegliere con criterio la banca a cui affidarsi

    L’efficienza finanziaria è la linfa vitale di ogni azienda: affinché tutti i componenti, materiali e non, lavorino in perfetta armonia, è necessario poter contare sulla massima stabilità economica possibile. In relazione agli elevati costi di gestione, che interessano in particolare i primi anni di esercizio, è consuetudine che le giovani aziende si rivolgano alle banche. Nei fortunati casi in cui non si abbia bisogno di un prestito, la selezione di una banca consona risulta comunque imprescindibile: il possesso di un’azienda, di qualunque dimensione si tratti, comporta lo spostamento di un flusso monetario notevole, per il quale bisognerà poter contare su tassi convenienti e spese bancarie ragionevoli. Questa precauzione vale anche per il supporto da parte dei finanziamenti pubblici: se ci si dovesse trovare a scegliere tra due o più iniziative di appoggio per l’imprenditoria, è raccomandato un confronto meticoloso.

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