Chi ha paura dell’informatica?

  • Chi ha paura dell’informatica?

    Chi ha paura dell’informatica?

    Una buona risposta alla domanda appena citata, purtroppo, potrebbe essere “fin troppi imprenditori”. Internet è un mondo immenso, non quanto le profondità degli oceani o la teorica tendenza all’infinito dello spazio, ma di sicuro abbastanza vasto da poter nascondere tantissime insidie; questo è un dato di fatto, che però, a causa di un fastidioso pessimismo nella diffusione delle notizie e dell’informazione per conto dei principali canali mediatici, è stato causa di terribili fraintendimenti. I pericoli virtuali (e non solo) celati nei bassifondi della rete non devono essere sottovalutati o ignorati, ma è importante non dimenticare che, rispetto al mondo reale, la percentuale di opportunità concrete, in rapporto a quella di rischio, non cambia. Per esempio, è bene evitare di aggirarsi la notte, da soli, in una zona di periferia della propria città particolarmente buia e isolata. Allo stesso modo, prima di passeggiare attraverso i siti web, bisogna assicurarsi di avere ben chiare le norme di prevenzione, al fine di poter godere di ciò che effettivamente internet può rappresentare: una sconfinata distesa di vantaggi.

     

    Come applicare questo concetto all’imprenditoria delle piccole e medie imprese? Semplice, con la gestione digitale delle risorse. Il ventunesimo secolo, insieme ai decenni appena antecedenti alla tanto temuta soglia del 2000 (chi non ricorda le previsioni catastrofiche del cosiddetto “millennium bug”?), ha segnato un punto di non ritorno per il mondo informatico. Resti a discrezione del lettore se tutto ciò possa essere interpretato in modo roseo, come un passo avanti per l’umanità, o in toni ben peggiori, ma la trasformazione è stata evidente. La rete, in origine privilegio riservato a pochi e dall’arduo funzionamento, è diventata un tesoro di libero accesso per chiunque nei paesi industrializzati, e i vertici delle aziende di maggior successo – da cui, inutile sottolinearlo, chi cerca di stare a galla nelle rapide del management dovrebbe prendere esempio – hanno intuito fin da subito le potenzialità di tale evoluzione. Per comprendere appieno i risvolti di una simile novità nei settori d’impresa, basti pensare al volume di documentazione cartacea prodotta e archiviata periodicamente, e ragionare subito dopo su quanto sarebbe comodo poterne fare a meno, naturalmente tenendo conto delle dovute eccezioni.

     

    La diffidenza nei confronti delle soluzioni di gestione elettronica, quindi, è del tutto infondata? La risposta a quest’altro quesito richiede delle riserve. Sì, operazioni come la fatturazione, la coordinazione del magazzino e l’amministrazione dell’inventario possono risultare più semplici e affidabili se svolte da un terminale elettronico. No, la sicurezza non resta invariata se si tralasciano le norme di prevenzione necessarie. Quale folle abbandonerebbe una risma di importanti documenti cartacei, di fronte alla danza di una fiamma viva su un focolare? Tuttavia, con il rispetto delle tecniche di salvaguardia dei dati virtuali, tra le garanzie di protezione degli archivi digitali e quelli su carta non c’è paragone, ovviamente a favore dei primi. Nessun dubbio sull’informatica affiancata alle dinamiche di organizzazione commerciale, quindi, a patto che per la scelta dei professionisti a cui affidarsi si eviti di “andare al risparmio”.

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